sabato 20 febbraio 2016

7° Lezione Di Fotografia, Accademia di Belle Arti Pisa, Alma Artis Academy 11 Gennaio 2016.

Lezione tenuta presso Accademia di Belle Arti, Alma Artis Academy Pisa.
Lezione di Fotografia tenuta dal docente Nicola Gronchi.
In questa lezione abbiamo affrontato il tema della fotografia per i beni culturali.
Architettura, scultura, pittura, arti minori, arte contemporanea.

Iniziamo dall’architettura, sia in esterno che interno degli edifici.
Il banco ottico è lo strumento ideale per questo tipo di fotografia, anche se adesso con formati minori, e con il digitale, riusciamo ad ovviare ad alcuni problemi.  Apparecchio che viene usato esclusivamente su treppiedi, semplice per quanto riguarda la struttura. La struttura del banco ottico è la stessa dall’invenzione del banco ottico ad oggi: abbiamo un corpo anteriore dove è montato l’obiettivo, un corpo posteriore dove viene inserita la pellicola ( qui si parla di pellicola piana), il dorso anteriore e il dorso posteriore sono collegati tra di loro con un soffietto estensibile. Il soffietto permette di avvicinare o allontanare i due corpi permettendo la messa a fuoco. La messa a fuoco viene fatta tramite delle ghiere che distanziano il piano pellicola dall’ottica. Nella parte posteriore viene inserita la pellicola, un foglio della pellicola è ovviamente per un unico scatto. Riguardo le ottiche, queste che vengono usate per il banco ottico sono ottiche fisse.
La parte posteriore non è un mirino è semplicemente un vetro smerigliato.  Serve sicuramente un panno nero che ci protegga dalla luce del giorno quando scattiamo, altrimenti non riusciamo a vedere bene attraverso il vetro smerigliato.  Sull’ottica troviamo anche otturatore, diaframmi, tempi di scatto…. troviamo tutto sull’obiettivo. PELLICOLE PER IL BANCO OTTICO: La pellicola è piana, quindi un foglio di acetato. E ci sono delle tacche di riferimento per l’inserito della pellicola nel porta pellicola( che si chiama Chassis). La pellicola va inserita in un ambiente completamente scuro, completamente nero. Lo chassis è doppio, perché accetta una pellicola da un lato e una pellicola dall’altro. Quindi con uno chassis due scatti massimo. Una volta che la pellicola è inserita nello chassis, serve un tappo che deve essere inserito sopra per far sì che la luce non entri. Al momento dello scatto si toglie il volèè ( copri-pellicola ), e si può scattare. Fin quando non si scatta l’otturatore, anche se impostato, rimane chiuso per far sì che non entra luce prima dello scatto. Il volèè dopo lo scatto va rimesso. E va rifatta la stessa operazione per la pellicola posta al lato opposto dello chassis.
  Questa macchina va usata per una serie di motivi: questa macchina ha la possibilità di decentrare l’ottica. La cosa più importante è il decentramento.
Altro fattore importante è che te devi mantenere sempre il rapporto proporzionale.
È importante in questo genere di fotografia la profondità di campo. È importante la messa a fuoco, perché ne avrò diversi. Maggiore è la profondità di campo maggiore saranno le zone nitide e i dettagli.  Per avere una maggiore profondità di campo, quando fotografiamo, dobbiamo avere un diaframma chiuso.


SCULTURA:
Per la scultura si usa la fotocamera a medio formato. In questo settore le fotocamere ottimali sono fotocamera di medio formato. Formata da ottica, parte centrale ( con la manovella per l’avanzamento della pellicola ), e il porta-pellicola ( che è uno degli elementi di forza di questa macchina perché essendo intercambiabile possiamo, senza la necessità di termine il rullo, passare dal colore in bianco e nero attraverso i dorsi porta-pellicola ). Naturalmente il medio formato ha bisogno di ottiche proprie, quindi ogni marca utilizza le proprie ottiche ( anch’esse molto costose ). Le pellicole per il medio formato sono le pellicole in rullo; l’altezza è di 6 cm per questa pellicola, poi se io utilizzo una assemblad avrò un negativo 6x6. 
 

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