Lezione di Fotografia tenuta dal docente Nicola Gronchi.
In questa lezione abbiamo affrontato il tema della fotografia per i beni culturali.
Architettura, scultura, pittura, arti minori, arte
contemporanea.
Iniziamo dall’architettura, sia in esterno che interno degli
edifici.
Il banco ottico è lo strumento ideale per questo tipo di
fotografia, anche se adesso con formati minori, e con il digitale, riusciamo ad
ovviare ad alcuni problemi. Apparecchio che
viene usato esclusivamente su treppiedi, semplice per quanto riguarda la
struttura. La struttura del banco ottico è la stessa dall’invenzione del banco
ottico ad oggi: abbiamo un corpo anteriore dove è montato l’obiettivo, un corpo
posteriore dove viene inserita la pellicola ( qui si parla di pellicola piana), il dorso
anteriore e il dorso posteriore sono collegati tra di loro con un soffietto
estensibile. Il soffietto permette di avvicinare o allontanare i due corpi
permettendo la messa a fuoco. La messa a fuoco viene fatta tramite delle ghiere
che distanziano il piano pellicola dall’ottica. Nella parte posteriore viene inserita la pellicola, un
foglio della pellicola è ovviamente per un unico scatto. Riguardo le ottiche,
queste che vengono usate per il banco ottico sono ottiche fisse.
La parte posteriore non è un mirino è semplicemente un vetro
smerigliato. Serve sicuramente un panno
nero che ci protegga dalla luce del giorno quando scattiamo, altrimenti non
riusciamo a vedere bene attraverso il vetro smerigliato. Sull’ottica troviamo anche otturatore,
diaframmi, tempi di scatto…. troviamo tutto sull’obiettivo. PELLICOLE PER IL BANCO OTTICO: La pellicola è piana,
quindi un foglio di acetato. E ci sono delle tacche di riferimento per
l’inserito della pellicola nel porta pellicola( che si chiama Chassis). La
pellicola va inserita in un ambiente completamente scuro, completamente nero.
Lo chassis è doppio, perché accetta una pellicola da un lato e una pellicola
dall’altro. Quindi con uno chassis due scatti massimo. Una volta che la
pellicola è inserita nello chassis, serve un tappo che deve essere inserito
sopra per far sì che la luce non entri. Al momento dello scatto si toglie il
volèè ( copri-pellicola ), e si può scattare. Fin quando non si scatta
l’otturatore, anche se impostato, rimane chiuso per far sì che non entra luce
prima dello scatto. Il volèè dopo lo scatto va rimesso. E va rifatta la stessa
operazione per la pellicola posta al lato opposto dello chassis.
Questa macchina va usata per una serie di motivi:
questa macchina ha la possibilità di decentrare l’ottica. La cosa più
importante è il decentramento.
Altro fattore importante è che te devi mantenere sempre il
rapporto proporzionale.
È importante in questo genere di fotografia la profondità di
campo. È importante la messa a fuoco, perché ne avrò diversi. Maggiore è la
profondità di campo maggiore saranno le zone nitide e i dettagli. Per avere una maggiore profondità di campo,
quando fotografiamo, dobbiamo avere un diaframma chiuso.
SCULTURA:
Per la scultura si usa la fotocamera a medio formato. In questo settore le fotocamere ottimali sono
fotocamera di medio formato. Formata da ottica, parte centrale ( con la
manovella per l’avanzamento della pellicola ), e il porta-pellicola ( che è uno
degli elementi di forza di questa macchina perché essendo intercambiabile
possiamo, senza la necessità di termine il rullo, passare dal colore in bianco
e nero attraverso i dorsi porta-pellicola ). Naturalmente il medio formato ha
bisogno di ottiche proprie, quindi ogni marca utilizza le proprie ottiche (
anch’esse molto costose ). Le pellicole per il medio formato sono le pellicole in
rullo; l’altezza è di 6 cm per questa pellicola, poi se io utilizzo una
assemblad avrò un negativo 6x6.
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