lunedì 15 febbraio 2016

7° Lezione Teoria E Metodo Dei Mass Media. Accademia di belle Arti Pisa Alma Artis Academy ELENA MARCHESCHI.

Lezione tenuta presso Accademia di belle Arti Alma Artis Academy Pisa.
Lezione di Teoria e Metodo dei Mass Media tenuta dalla professoressa Elena Marcheschi.

In questa lezione abbiamo trattato gli anni 80' ( 1980 ).

Durante gli anni 80' rispetto anche allo sviluppo delle possibilità digitali, grazie anche alla tecnologia di montaggio rapido, si ha un superamento sia del lavoro in tempo reale e anche un superamento della diretta.
Negli anni 80' abbiamo una grossa espansione del mercato dell’arte, anche per quanto riguarda l’audiovisivo elettronico. 
Quindi durante questi anni, in particolare, assistiamo a tre fenomeni:
 1) ampliamento della produzione, aumentano gli artisti e di conseguenza il volume di opere realizzate. 2) si va a delineare anche una sorta di rete che connette gli artisti ai produttori, alla distribuzione, agli spazi di critica d’arte e della ricerca
3) Si va a delineare meglio tutto un mondo che sta intorno all’opera d’arte.

Si moltiplicano anche i festival internazionali, e questo implica una possibilità di esposizione e di circolazione delle opere.
Il video da forma d’arte che si opponeva alle istituzioni, invece negli anni 80' si trova più inglobata nei meccanismi museali, gli artisti vanno alla ricerca di sovvenzioni, le televisioni aprono i loro palinsesti alla presenza di opere audiovisive sperimentali e anche nel mercato dell’arte si cominciano a vendere opere di arte elettronica. Tutto questo movimento, questa espansione, diramazione a livello istituzionale, di festival e contatti, ha una ricaduta anche sulla produzione e sulla qualità della produzione artistica. La produzione artistica esplode e si espande la ricerca, si vivacizza tutta una produzione di generi che durante gli anni 80’ si vanno a delineare con maggiore precisione. Si inizia a parlare anche di videomusica, videoteatro e si producono molte installazioni e sculture.
Negli anni 80' si incomincia a parlare anche di documentari ( documentari di creazione ). Questi documentari hanno una impostazione diversa dal classico documentario. Oltre che ad informare lo spettatore su determinate realtà, questo documentario dà informazioni in un modo molto articolato e ricco, usando un linguaggio fatto grazie ad un mix di fontie ad informare lo spettatore su determinate realtà etc, questo documentario dà informazioni in un modo molto articolato  e ricco, usando un linguaggio fatto grazie ad un mix di fonti.
In generale si può dire che sia nelle forma del video-monocanale che nelle forma delle installazioni, la sperimentazione elettronica risulta altro rispetto al mondo della comunicazione e dell’informazione. 
Le apparecchiature elettroniche non vengono visti come strumenti da indagare ma vengono visti come un modo per collaborare alla produzione di un processo artistico di un processo mentale. 
di un processo artistico di un processo mentale.
Da un lato gli anni 60’ e 70’ presentano rappresentazioni artistiche molto astratte. Fino agli anni 80 c’è un disinteresse verso una linea narrativa, cioè l’idea di un racconto di un’opera letteraria.
Quindi quando l’immagine elettronica racconta, il racconto avviene con una essenza molto discontinua, con un aspetto che oscilla tra realismo e astrazione e con tutta una serie di gestioni del racconto che vanno verso le rotture della temporalità, le infrazioni dello spazio. 

Abbiamo citato diversi artisti a riguardo.
Come, ad esempio, Peter Greenaway e Robert Cahen in particolare.
Peter Greenaway è un regista cinematografico e produttore di cortometraggi.
Mentre Robert Cahen è un artista francese, videoartista, fotografo e compositore.
-Peter Greenaway.

-Robert Cahen.





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