Lezione di Teoria e metodo dei mass media tenuta dalla professoressa Elena Marcheschi.
Ci avviciniamo agli anni 90' ( 1990 ).
Ci avviciniamo agli anni 90' ( 1990 ).
Secondo Manovich negli anni 90’ con lo sviluppo dei
software, con la cultura del pc, la figura che diventa esemplificativa come
detentore dei nuovi processi che i pc mettono a disposizione è quella del dj.
La cui essenza artistica è quella di mixare gli elementi selezionati in un modo
più ricco e più sofisticato. Quindi con gli anni 80’ si chiude un’epoca basata
su taglia, incolla, recupero e si va negli anni 90’ nel mix.
Tra glia anni 90 e 2000 c’è l’intento da parte degli
artisti di ricercare una sorta di simulazione di realtà.
Un’altra delle idee di Manovich è che la rivoluzione
digitale ha avuto il merito di aver messo, di aver racchiuso in se quelle che
sono state le strategie estetiche che venivano dalle avanguardie.
Esiste la manipolazione a tutto tondo, sia a livello di
immagine ma anche una elaborazione di tipo spaziale, cromatica e temporale insomma su
tutte e quattro le dimensioni.
Nascono anche le telecamere in alta definizione. Però questi
progressi non sono stati sempre ben accetti dagli artisti che dovevano comunque
riadattarsi a queste nuove tecnologie.
Ci sono stati anche problemi di conservazione delle opere (come ad esempio i
nastri magnetici ) infatti diverse opere sono state distrutte.
Dagli anni 80’ agli anni 90’ è come se si ripartisse da
capo. Perché appunto inizia un nuovo modo “ di fare arte “. Si incomincia a dare spazio a opere e grandi manifestazioni negli anni 90'.
Abbiamo parlato anche dell'artista Cristian Boustani e argomentato le video-installazioni.
Una video installazione hanno al loro interno dei monitor
un’immagine in movimento. E lo spettatore non deve sorpassare uno scenario
frontale. Una video installazione lavora su accordi spazio temporali più
complessi. La videoinstallazione nasce come allestimento di uno spazio che
avvolge, accoglie lo spettatore e che gli fa vivere una esperienza.
Nei
videoambienti ( come quelli di studio azzurro ) il visitatore è invitato a
entrare, a muoversi, anche a compiere un’azione e diciamo che attraverso il suo
movimento lo spettatore viene sollecitato in più sensi.
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