Lezione di Teoria e metodo dei mass media tenuta dalla professoressa Elena Marcheschi.
Dopo un breve resoconto di ciò che è stato analizzato la lezione precedente, abbiamo iniziato a parlare del surrealismo.
Surrealismo:
l’attività dei surrealisti si sviluppa un po’ attraverso
tutti i canali delle arti: letteratura, arti visive, teatro e ovviamente il
cinema. Possiamo dire che la parola d'ordine di questo movimento sia liberazione; Liberazione . Una liberazione creativa, degli individui dal punto
di vista sociale e individuale.
Il surrealismo era teoricamente molto legato al
pensiero freudiano e quindi agli studi sull’inconscio, sulla psicoanalisi,
sulle dinamiche onirichee sulla dinamica
del sogno; quindi collegati a una prospettiva di cambiamento della società.
Volevano fare un’arte innovativa e assoluamente diversa
rispetto a tutti i canoni che si erano affermati durante l’ottocento.
E da parte dei surrealisti si va a affermare questa
rivalutazione del sogno, di ciò che poteva essere meraviglioso, fantastico,
extra reale e erano molto legati anche agli stati allucinatori, incuriositi
rispetto alle figure del folle. Quindi erano interessati non tanto alla
realtà vera ma alla realtà interiore e a quelle dinamiche sia emotive,sia
creative legate, appunto, agli stati più liberi della mente umana.
I film dei surrealisti avevano una forte vis polemica contro
la società borghese, il clero e la polemica era spesa anche nei confronti di un
cinema commerciale.
Successivamente siamo passati alle avanguardie sovietiche; le avanguardie sovietiche si concentrano nel decennio 1917-1927.
Sicuramente nele avanguardie sovietiche c’è un legame
con un certo indirizzo politico. Rispetto alle avanguardie europee c’è meno il
senso del legame con il teatro ma con le arti figurative in generale.
E l' "occhio cinematografico", così veniva chiamato, doveva servire per
svillupare una sorta di visione del mondo che doveva smascherare quello che
doveva essere il cinema dei mercanti ( finto, commerciale, narrativo).
Il cineocchio era quello che doveva far vedere i
legami che ci sono tra le cose e il cineocchio può rendere più comprensibile il
mondo e la vita.
Ci doveva essere una lettura più profonda della vita, che doveva avvenire anche grazie ad un certo montaggio. Montaggio che doveva aiutare a ricostruire la realtà e
a tradurla in modo che lo spettatore potesse coglierne il significato profondo. Quindi il cinema doveva essere uno
strumento al servizio del popolo
- visione dell'"uomo con la macchina da presa " Vertov 1929.
Nel film sono presenti anche diversi colpi di scena,riprese oblique e riprese in cui si vedono uomini con la macchina da presa.
Successivamente abbiamo fatto una sorta di " salto temporale" , infatti abbiamo visualizzato il lavoro di Leonardo Carrano, composto tra il 2006 e il 2012. Lavoro collegato al requiem di Mozart. Ad ogni movimento del requiem ( 14 movimenti) Carrano ha collegato 14 movimenti. L'opera completa si chiama " Eterna ".
Di Carrano oltre all'"eterna" abbiamo visualizzato il " Recordare " e il " Domine Jesu ". Tutti e tre fatte con tecniche diverse.
Ultimo lavoro analizzato è quello di George Schwizgebel( artista svizzero). E rispetto agli altri è più legato a un discorso di
sogno legato con il surrealismo.
Il lavoro si chiama " Romance ".
Cinema Sperimentale:
Negli anni 70 e 80 si incomincia a parlare del cinema
sperimentale che ha le sue origini nel cinema degli anni 20, però da esso si diversifica in una ampia gamma di stili,
linguaggi, estetiche e produzioni.
Il cinema sperimentale ha diverse caratteristiche :
•caratteristica che si riconferma è quella della assenza di
una sceneggiatura, di dialoghi e di interpreti.
•i cineasti del cinema sperimentale sono dei cineasti
generalmente autonomi, ovvero indipendenti.
• i cineasti usano supporti, non necessariamente
professionali e quindi predilezione per i formati leggeri come i 8mm il super 8
il 16 mm.
•amavano molto la pellicola.
• Montaggio creativo.
• Cinema di relazione che accoglie i contatti con musica,
fotografia etc..
• cinema indipendente anche per quello che riguardava le
distribuzioni.
Accenno fatto anche a JONAS MEKAS.
Jonas mekas è nato in lituana nel 1922 e dopo esser stato deportato nei campi di lavoro nazisti nel 1949 approda negli Stati Uniti. Dopo aver fatto vari lavori ha acquistato una cinepresa con l'intento di filmare momenti della vita di ogni giorno.
Successivamente diventa film-maker, distributore ma anche un critico militante. E fonda la "new america cinema group" insieme ad altre associazioni che riunivano moltissimi film-maker.
Mekas utilizza la cinepresa come una specie di occhio della
memoria personale, attraverso il quale ingloba la sua vita e le persone che gli stanno intorno : quindi
gli amici, la famiglia, le ore quotidiane di lavoro, di festa, svago, viagg e quindi tutto il mondo che gli sta intorno.
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